Centro Nazionale di Riferimento sul Mercurio

Sono frustrato quando penso che senza la malattia di Minamata avrei potuto correre come tutti gli altri. Per favore occupatevi del mercurio. Abbiamo bisogno che ancora più paesi ratifichino la Convenzione di Minamata sul mercurio.

Shinobu Sakamoto

Il CNRM rappresenta l’Italia nella Convenzione di Minamata

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istituito il 19 Dicembre 2012

È uno degli inquinanti più pericolosi per il suo alto livello di tossicità e la sua persistenza nell’ambiente. Una volta rilasciato nel suolo, nell’acqua o nell’atmosfera, dà origine a una complessa combinazione di processi chimici, fisici e biologici, trasformandosi in composti molto dannosi.

Può avere effetti tossici sul sistema nervoso, digerente e immunitario, oltre che sui polmoni, sui reni, sulla pelle e sugli occhi, compromettendo le funzioni cognitive e/o sensoriali e le capacità motorie; è anche possibile che il mercurio attraversi la placenta e danneggi irreversibilmente un feto.

Il Centro Nazionale di Riferimento sul Mercurio (CNRM) rappresenta l’Italia nella Convenzione di Minamata sul Mercurio. La sua creazione è avvenuta nell’ambito delle iniziative adottate dal Consiglio direttivo del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), sull’inquinamento da mercurio.

Chi Siamo

Il Centro Nazionale di Riferimento sul Mercurio (CNRM) rappresenta l’Italia nell’ambito della Convenzione Internazionale sul Mercurio di Minamata* ed è stato costituito il 19 dicembre 2012 attraverso un Protocollo d’Intesa tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), con la partecipazione dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).

*Provvedimenti n. 78796 del 20/12/2012; n.38481 del 28/06/2013

La Nostra Mission

La sua creazione è avvenuta nell’ambito delle iniziative adottate dal Governing Council del Programma Ambiente delle Nazioni Unite (United Nations Environment Programme – UNEP), in materia di inquinamento da mercurio. 

Emissioni di Mercurio

Un rapporto recente dell’UNEP stima in circa 5.500-8.900 megagrammi (Mg) le emissioni annuali di mercurio in atmosfera. Una parte di tali emissioni (circa 2.000 Mg) ha origine antropogenica e proviene in prevalenza da settori industriali (in particolare, dalla produzione di energia con combustibili fossili, dalla produzione di cemento, di materiali ferrosi e non ferrosi), dall’uso del mercurio nell’estrazione dell’oro con modalità artigianali, dalla discarica di materiali contenenti mercurio e da siti contaminati. 

Un’altra parte delle emissioni (circa 80-600 Mg) ha origine naturale e comprende sorgenti quali ad esempio i vulcani. Infine una grossa parte delle emissioni (circa 4.000-6.350 Mg) proviene da processi di ri-emissione di precedenti deposizioni atmosferiche di mercurio. Tali ri-emissioni interessano principalmente i suoli, la vegetazione (specialmente durante gli incendi) e il mare. 

La forbice indicata nelle stime descrive l’incertezza con la quale gli scienziati stanno facendo i conti nel definire l’origine di tali emissioni. Migliori conoscenza e stima delle sorgenti di emissione in atmosfera consentirebbero l’affinamento dei modelli a scala regionale e globale usati nelle simulazioni del ciclo bio-geochimico del mercurio. Inoltre, tale migliore conoscenza delle emissioni a scala nazionale consentirebbe interventi di riduzione mirati, con sostanziali benefici in termini economici.

  • Origine antropogenica
  • Origine naturale
  • Processi di re-emissione
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